Ascensore di Castelletto di Levante

Ubicazione

Circoscrizione: circonvallazione a Monte

Indirizzo: Piazza del Portello

 

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Notizie storiche

Data: 1909

Attività (uso attuale e storico): ha la funzione di collegare Piazza Portello con la Spianata di Castelletto, da dove si gode un stupendo panorama. Le persone tramite questo mezzo di trasporto possono raggiungere con facilità il belvedere genovese.

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Annotazioni/Descrizione

L’ascensore di Castelletto è un importante progetto urbanistico nato dall’esigenza di collegare e raggiungere la Spianata di Castelletto con praticità. Il primo progetto risale al 1886, poi tra il 1900 e 1903 ne fu presentato un altro dall’Ing. Sertorio e Saligeri che proponevano una linea tranviaria elettrica mista ad ascensore funicolare. Solo nel 1903 arriviamo a quello definitivo, dove la proposta era composta da due ascensori normali. Nel 1906 viene fondata la società Lift con titolari l’ Ing. Sertorio e l’Ing. Stigler, che diverrà la compagnia ligure degli ascensori. Il 20 dicembre 1909 fu festeggiata l’inaugurazione dell’ascensore di Castelletto. Ma fu nell’anno successivo che l’elevatore venne arricchito dalla sua veste architettonica in stile Liberty, che possiamo ammirare ancora oggi. L’ascensore che arriva sul belvedere di Luigi Montaldo termina la sua salita nella “gabbia” che riprende i classici stilemi della Belle Epoque genovese e internazionale con una veranda rettangolare che ha il compito di accogliere e proteggere i passeggeri all’ arrivo. I materiali usati per la realizzazione sono ferro e marmo che compongono la struttura principale.L'utilizzo del vetro permette alle persone di godere, durante la salita e la discesa del panorama Genovese. All’interno della veranda è una comoda sala d’aspetto con comode panche al servizio delle persone che aspettano il loro turno per la discesa. Nei primi decenni al di sopra di questa potevamo trovare un locale adibito a caffè. Per collegare l’ascensore alla Spianata troviamo una piccola scalinata marmorea con corrimano in ferro battuto. Questa veste architettonica ebbe un piccolo cambiamento durante gli anni, in particolare nella copertura della fossa dell’ascensore che in principio era ricoperta da vetrate ma a seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale venne interamente murata in cemento armato riprendendo la lavorazione della decorazioni. Nel 1973-1976 ci fu un passaggio di proprietà in quanto il contratto di 60 anni tra il comune e la Lift terminò. Di nuovo in possesso del comune, l’ascensore fu affidato alla società municipalizzata Amt. L’impianto era in condizioni di degrado preoccupanti: la veste architettonica e le gallerie di accesso state danneggiate in quanto usate come rifugio a seguito dei bombardamenti aerei. Dopo un restauro delle opere civili venne rifatta la galleria di entrata (in Piazza Portello), ma non riportandola alla bellezza iniziale in quanto non venne ripristinata la copertura delle pareti con le piastrelle di ceramica di Richard Ginori. Anche il pavimento in graniglia a disegni colorati fu sostituito con un robusto rivestimento in piastrellino di asfalto nero. Solamente l’ultimo tratto del percorso venne restaurato con le ceramica riportandolo allo splendore iniziale. Un importantissimo cambiamento fu la sostituzione dell’impianto elettrico con motori più moderni e più sicuri.


Il famoso poeta Giorgio Caproni ricorda l'ascensore di Castelletto con una poesia:

"Quando mi sarò deciso

d'andarci, in paradiso

ci andrò con l'ascensore

di Castelletto, nelle ore notturne,

rubando un poco

di tempo al mio riposo."

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Bibliografia

Guida touring club 2009

Informazioni prese dalla mostra allestita all'interno della galleria che porta all'ascensore.

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Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022